Letteratura e Giornalismo Sportivo - Calcio - Serie A - Serie B - Lega Pro - Serie D - Letteratura sportiva - Libri - Gianni Brera Letteratura e Giornalismo sportivo: Real Madrid-Napoli trent’anni dopo Letteratura e Giornalismo Sportivo - Calcio - Serie A - Serie B - Lega Pro - Serie D - Letteratura sportiva - Libri

giovedì 16 febbraio 2017

Real Madrid-Napoli trent’anni dopo

Per tensione e importanza la partita del Napoli di Sarri al Bernabeu ricorda ovviamente quella di quasi trent’anni fa, 16 settembre 1987, del Napoli di Maradona nel primo turno di Coppa dei Campioni contro un Real Madrid sempre prestigioso ma molto meno forte di quello di oggi. Era il Real di Hugo Sanchez ed Emilio Butragueño, che in quell’estate 1987 aveva perso con il Parma (all’epoca in B, lo allenava Zeman dopo che Sacchi era stato ingaggiato dal Milan): dominava in patria, anche perché il grande Barcellona di Cruijff allenatore non era ancora nato e l’Atletico Madrid allenato da Menotti e con il colpo Futre non avrebbe mantenuto le promesse, ma in Europa non era certo superiore alla squadra campione d’Italia: i suoi stranieri erano Sanchez e Jankovic e onestamente soltanto il messicano era un giocatore superiore alla media. Quella di Beenhakker era una buonissima squadra, intendiamoci, che schierava Chendo, Sanchis, Gordillo, Michel, Santillana e Martin Vazquez, ma il Napoli di Maradona, Giordano, Bagni, Ferrara, De Napoli non era tanto lontano come valori assoluti dei singoli al di là del fatto che avesse il miglior giocatore di sempre nel suo miglior momento. Se poi aggiungiamo che l’andata a Madrid si giocò a porte chiuse, che Careca per un infortunio era in tribuna, che gli episodi girarono tutti male (gol Real su rigore di Michel e autorete di De Napoli, due rigori reclamati dal Napoli per falli su Giordano e Renica) e che per motivi mai chiariti si vide in campo un pessimo Maradona, quel 2-0 per il Real è un ricordo ancora più amaro. Da unire anche al ritorno al San Paolo, due settimane dopo: vantaggio azzurro con Francini, una buona occasione per il 2-0 del rientrante Careca, poi il pareggio-doccia fredda di Butragueño e nessuna reazione.  Cosa volevamo dire? Che quel Napoli non era certo favorito ma buttò via una buona occasione, mentre il Napoli attuale se uscirà vivo dal Bernabeu compirà senz’altro una grossa impresa. A chi rimpiange il bel calcio di una volta si può anche ricordare che squadroni come il Napoli di Maradona potevano vedere interrotto il loro cammino europeo dopo due partite, già in settembre. Era un calcio più divertente e sportivamente giusto di quello odierno? No.

Nessun commento:

Posta un commento