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giovedì 16 febbraio 2017

Portieri alti, anziani e di casa

Non stiamo per parlare di Gigi Buffon, ma quasi. Perché i portieri sono nella media più alti, anziani, italiani e fedeli (al club) rispetto a chi gioca negli altri ruoli del calcio. I luoghi comuni sono spesso fondati e la ricerca del CIES Football Observatory condotta sui campionati europei delle ultime 7 stagioni lo dimostra. L’altezza media dei portieri che giocano nei massimi campionati nazionali di 31 nazioni europee è infatti di 188,8 centimetri (in serie A 189,1), contro i 183,3 dei difensori, i 179,1 dei centrocampisti e i 181,7 degli attaccanti. Interessante è anche la statura dei centrocampisti, inimmaginabile anche soltanto una ventina di anni fa: nel calcio c’è spazio per tutti, ma ad alto livello c’è ormai una cilindrata fisica da rispettare. L’età media del portiere europeo è di 28,5 anni (29,0 in serie A, la seconda più alta dopo la Premier League), contro i 26,8 dei difensori, i 26,3 dei centrocampisti e i 26,0 degli attaccanti. Come a dire che la carriera del portiere si costruisce nel tempo e che le qualità di base del ruolo subiscono un declino meno veloce rispetto a quelle degli altri. Molto significativo è che in tutte le posizioni l’età media di chi effettivamente gioca sia più alta di quella della rosa, segno che spesso i giovani sono soltanto un riempitivo a basso costo. Quanto al passaporto, ‘soltanto’ il 33,2% (in serie A 34,9%, la quinta più alta d’Europa) dei portieri gioca in un paese diverso dal proprio, contro il 38,5 dei difensori,  il 38,4 dei centrocampisti e il clamoroso 51,1 degli attaccanti. Scontata anche qui l’interpretazione: per il portiere la conoscenza del gioco e dell’ambiente è più importante di quanto lo sia per un attaccante di valore tecnico equivalente. Il portiere è anche più fedele o, vedendola in altra prospettiva, i club tendono a cambiare portiere meno rispetto ad altri ruoli. La permanenza media nella stessa squadra è infatti di 2,97 anni (2,55 in A), contro i 2,62 dei difensori, i 2,44 degli attaccanti e l’1,93 degli attaccanti. L’asterisco doveroso è di tipo finanziario: gli attaccanti di valore costano e vengono pagati di più, quindi è logico che tutti gli elementi del sistema abbiano più interesse a muoverli rispetto ai portieri. I numeri confermano quindi che quello del portiere sia un ruolo particolarissimo anche dal punto di vista culturale, oltre che strettamente sportivo. Per questo rimane il più affascinante e misterioso.

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